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RIONE
VALLE

Sotto l'azzurro mantello

Equipaggio

  • Emiliano Pelliccia, CAPITANO
  • Luca Daruni Ciaffi
  • Michele Marocchini
  • Francesco Segatori
  • Emanuele Lattanzi
  • Francesco Zaccaria
  • Lorenzo Pelliccia
  • Martino Pizzelli
  • Marco Proietti
  • Alessio Proietti

La contrada de “La Valle” fu così chiamata per via della sua posizione, che era appunto a valle rispetto all’altopiano dell’Oliveto Piano, dove risiedevano la maggior parte degli abitanti, per lo più contadini e allevatori.

Il rione si è distinto nei secoli per una grande devozione alla Madonna e la lunga tradizione della cerimonia dell’Inchinata che si svolge ogni anno il 15 agosto, ne è testimonianza.

Per l’occasione tornavano a Subiaco i contadini che lavoravano nella campagna romana, i quali amavano festeggiare la ricorrenza sfoggiando gli abiti delle grandi occasioni: calzoni di fustagno, giacca di velluto e fascia di seta al posto della cinta, anche se la calura estiva mordeva.

I primi nuclei abitati del rione si costituirono attorno ad uno dei dodici monasteri benedettini, Sant’Angelo dei Balzi, tra la zona di Palazzo Moraschi Piatti e la salita che conduce alla piazza.

Una sorgente d’acqua garantiva autosufficienza sia ai monaci, che agli abitanti vicini. Col passare dei secoli il monastero andò in rovina. E quando attorno al mille furono organizzate le parrocchie, la neonata chiesa di Santa Maria acquistò un ruolo centrale. La chiesa sorge all’inizio della salita nota ai sublacensi come “Le stera”, cioè i piccoli locali dove venivano allevati i maiali, tuttora visibili lungo la strada. In realtà, questi erano i luoghi di sepoltura del camposanto della parrocchia. Quando questa perse la centralità sociale e civile d’un tempo, nei loculi si iniziò ad allevare animali.

Gli edifici della chiesa di Santa Maria della Valle, consacrata solo molto più tardi nel 1850, con molta probabilità erano la sede dell’ospedale e dell’ospizio della comunità. La chiesa della Madonna della Croce, ampliata da Giovanni Colonna intorno al 1500, era invece situata fuori le mura. Per secoli Via della Montagna ha rappresentato il collegamento principale tra Subiaco e l’Abruzzo. Quando legna e carbone scarseggiavano, occorreva acquistarli a Tagliacozzo o a Cappadocia. Un tipo di commercio e attività che fu un beneficio enorme per l’economia del quartiere, dove taglialegna e carbonai non mancavano.

In passato il dialetto dei “vallesi” era piuttosto diverso rispetto a quello degli altri rioni: presentava inflessioni e cadenza tipicamente abruzzesi, dovute appunto agli scambi economici e ai legami sociali esistenti con quella regione.

Con la costruzione della Rocca voluta dall’Abate Giovanni di Farfa, richiamati anche dalla domanda di manodopera, in molti scelsero di vivere attorno al castello e abbandonare l’Oliveto Piano.

Dentro questa nuova comunità nacque la Confraternita della Madonna dell’Assunta: attiva in realtà già attiva per lo meno dal 1300 si costituì ufficialmente nel 1580, quando la cerimonia dell’Inchinata vedeva la processione scendere assieme alla Madonna dalla chiesa di Santa Maria, per incontrare in piazza della Valle l’effige di Gesù, e quindi prostrarsi ad esso.

Marcia del Rione

Guardiamo superbi ed alteri, dall’alto, ognuno di voi. Non giudicateci né invidiateci, siamo più vicini al cielo. Siete tutti sotto di noi, rioni nemici, e sopra di noi Maria Assunta in Cielo, col suo azzurro mantello. Amata Vergine e Santa assistici, meglio ultimi che secondi.
Noi non siamo secondi a nessuno!

Alla Valle la vittoria, a San Lorenzo la gloria!

Vincitore del Palio 2023

Vincitore del Palio 2019

Pagaia di Legno 2014